La storia del territorio reatino e dei suoi borghi si intreccia fortemente con quella delle grandi famiglie che negli anni li hanno governati: Orsini, Colonna, Savelli, Farnese, Barberini, Mareri tra le più importanti. L’esperienza Stemmi vuole portare il visitatore tra gli antichi castelli e i palazzi nobiliari più significativi, tra cui il celebre Castello Cesarini di Rocca Sinibalda: monumenti, residenze private e luoghi dediti all’ospitalità turistica e alla organizzazione di eventi.
Per quanto riguarda l’accessibilità e la fruibilità dei luoghi, si consiglia di consultare i siti istituzionali.
Casaprota
ll borgo di Casaprota faceva parte, durante il Medioevo, dei numerosi possedimenti dell’ Abbazia di Farfa. La costruzione del castello di Casaprota risale infatti probabilmente all’inizio del X secolo, per volontà dei monaci dell’abbazia. Negli anni successivi il castello passò di mano in mano tra potenti famiglie: i De Romania, i Gentili, i Vincenti Mareri, i Soderini. Nel XV secolo il castello, oggi noto come Palazzo Filippi, fu ampliato. Sulla facciata si aprono finestre cinquecentesche. Notevole è la torre circolare coronata che si erge sul palazzo, risalente probabilmente al XIV secolo.
Cittaducale
Poco lontano da Piazza del Popolo si trova lo splendido palazzo settecentesco Dragonetti-de Torres. In stile tipicamente barocco, fu donato dalla marchesa Dragonetti alla parocchia del paese dopo la seconda guerra mondiale, ed è oggi un centro di azione pastorale.
Cittaducale
Il Palazzo della Comunità di Cittaducale è celebre per due motivi: ospitò nel XVI secolo la duchessa Margherita d’Austria, figlia dell’imperatore Carlo V, con balli e feste in maschera organizzate per l’occasione; e fu restaurato dal celebre architetto Jacopo Barozzi, detto il Vignola. Il Palazzo, affiancato dalla Torre Civica, si trova nella Piazza del Popolo, nel cuore del quartiere di S. Croce.
Collalto Sabino
Il castello baronale di Collalto Sabino, situato nel punto più alto del centro, appare nelle fonti per la prima volta intorno al 1350. Il castello passò tra il XIV ed il XVI secolo nelle mani di tante famiglie nobili, tra cui i Soderini, i quali sottoposero la struttura a varie ristrutturazioni in senso difensivo, con l’aggiunta di torri merlate. Il castello appartenne anche alla famiglia Barberini. L’attuale aspetto conserva tratti rinascimentali e barocchi. Notevoli sia la torre centrale quadrata sia le due torri agli angoli.
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Collalto Sabino
Palazzo Latini di Collalto Sabino è un tipico edificio signorile risalente al XV secolo. A pianta irregolare e a quattro piani, conserva due torri medievali. Vi sono tre portali che inquadrano le porte di accesso. Il portale principale conserva lo stemma gentilizio della famiglia Latini: una colomba con ramoscello d’ulivo su tre monti e una stella ad otto punte. Verso la metà del ‘700 furono effettuati i primi restauri, in seguito un interessante intervento di riuso funzionale fu eseguito da Gian Piero Latini. Ancora oggi il Palazzo è di proprietà della famiglia Latini.
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Frasso Sabino
Al centro del paese di Frasso Sabino svetta l’antico Castello Sforza Cesarini. L’edificio fu costruito sui ruderi della preesistente rocca medievale, nel corso del XVI secolo, dalla famiglia feudataria dei Cesarini. Nel 1673, con il matrimonio di Livia Cesarini e Federico Sforza, il castello passò agli Sforza Cesarini. Questi vi apportarono ulteriori modifiche per renderlo una residenza signorile. Dell’originale costruzione sopravvive un torrione angolare cilindrico, ornato di beccatelli, che controllava la rampa d’ingresso all’antico borgo.
Labro
Il castello Nobili Vitelleschi è propriamente un palazzo nobiliare, nato sulle antiche mura di difesa della rocca di Labro. Agli inizi del ‘500, quando la rocca fu distrutta e la famiglia Nobili perse i diritti feudali sul paese, si decise la costruzione della dimora nobiliare. Il castello è ancora oggi abitato dai discendenti della famiglia, che gestisce le visite guidate per il pubblico. All’interno del castello si conserva inoltre un archivio di famiglia con documenti molto interessanti per la storia di Labro a partire dall’anno Mille.
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Mompeo
Mompeo appartenne per lungo tempo all’Abbazia di Farfa. Il primo nucleo del Castello fu edificato nel IX secolo da un certo Francone con il consenso dell’Abate di Farfa. Dalla metà del X secolo, dopo le invasioni saracene, il feudo di Mompeo passò a varie famiglie tra cui i Crescenzi e i Savelli. Poi nel XII secolo divennero signori di Mompeo gli Orsini, che rimasero almeno fino al 1559. In questo periodo furono realizzati dei lavori di ampliamento dell’originario castello. Nel 1635 il castello fu acquistato dai marchesi Capponi di Firenze, che a loro volta lo cedettero alla nobile famiglia romana dei Naro. Durante il governo dei Naro, la vecchia fortezza degli Orsini venne quasi del tutto ristrutturata e fu realizzato il Palazzo Baronale. Dal 1995 è proprietà del Comune di Mompeo ed ha ricevuto un completo recupero architettonico. L’interno presenta un ampio cortile e loggiato. Nelle sale del piano superiore sono conservati affreschi seicenteschi. Le uniche testimonianze rimaste dell’antica fortezza sono le due torri di difesa.
Montenero Sabino
Da alcuni documenti d’archivio dell’Abbazia di Farfa si fa risalire la fondazione del Castello Orsini di Montenero intorno all’anno Mille. Il castello fu comprato da Napoleone Orsini nel 1250, passò poi in mano ai Mattei e ai Vincentini ma gli Orsini sono la famiglia che ne fu proprietaria per più tempo. Il castello, di origine quindi medievale, nasceva come avamposto militare dell’Abbazia di Farfa e si caratterizzava per forma rettangolare con una torre poligonale al centro. In seguito a varie modifiche effettuate tra 400 e 600, si trasforma in dimora nobiliare. A tale periodo risalgono infatti la doppia scala monumentale d’ingresso, il portale con le due torri circolari, il cortile interno e molte delle strutture residenziali dei piani alti. Molto pregiati sono anche gli affreschi in esso conservati.
Orvinio
Il Castello Malvezzi Campeggi di Orvinio ha origini medievali, la sua fondazione risale intorno all’anno Mille. Subì nella sua storia, in particolare nel Cinquecento, diverse modifiche ed integrazioni rispetto all’originale da parte delle diverse famiglie che lo possedettero, tra cui anche gli Orsini. Dell’impianto medievale conserva la cinta muraria e la torre cilindrica. Al piano superiore si aprono sale decorate da affreschi tardo conquecenteschi.
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Rocca Sinibalda
Il centro di Rocca Sinibalda fu fondato secondo la tradizione da un nobile longobardo, tale Sinibaldo. Il possedimento passò poi all’bbazia di Farfa, ai Brancaleoni, ai Mareri e infine ai Cesarini. Il cardinale Alessandro Cesarini nel XVI secolo fece costruire, a partire dall’antica rocca medievale, l’imponente palazzo nobiliare fortificato che oggi si staglia nella parte alta del paese. Tra gli architetti che seguirono il progetto si ricorda Baldassarre Peruzzi. L’interno, visitabile, è caratterizzato da tre grandi appartamenti e due cortili, nella sala maggiore si conservano affreschi del XVI secolo.
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Marcetelli
Il castello di Marcetelli apparteneva in origine alla famiglia feudataria dei Mareri. Fu in seguito venduto, nel 1655, al Cardinale Francesco Barberini. Diventato Palazzo Barberini, l’edificio recava, secondo le tradizioni orali del luogo, lo stemma della famiglia, che sarrebbe stato successivamente tolto. Notevole è la fontana ottagonale nell’antistante piazza.
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Scandriglia
Nel paese di Scadriglia, accanto alla chiesa di Santa Maria Assunta, si trova il Palazzo degli Anguillara. Di origine quattrocentesca, si caratterizza per la su architettura rinascimentale, con tratti tardo gotici come la bifora istoriata.
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Torricella in Sabina
L’attuale rocca di Ornaro Alto (frazione di Torricella in Sabina) è frutto di diverse modifiche effettuate a partire dall’originario complesso medievale, databile intorno al XI secolo circa. Nel ‘400 infatti al torrione fu aggiunta la base e fu tutto sopraelevato di un piano. Il castello appartenne alla famiglia Brancaleoni, poi agli Orsini finché, nel 1604, alla morte di Enrico Orsini fu devoluto alla camera apostolica. Nel 1779 la camera apostolica concesse il castello in uso a diverse famiglie locali: i Lucantoni, i Costantini, i Maoli, i Salzeri, i Lattanzio. Con i Lattanzio si concluse questo accordo e il castello fu venduto, rimanendo fino ad oggi di proprietà privata.
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Poggio Nativo
Le origini del castello di Poggio Nativo sono da collocare nell’XI secolo. Nel XII secolo il castello fu donato a papa Adriano IV, e da quel momento subì diversi passaggi di proprietà, finche all’inizio del XV secolo fu occupato da Paolo Savelli. Nel 1460 però, Antonio Piccolomini, nipote di papa Pio II, confiscò il castello ai Savelli che si erano schierati con gli angioini e quindi contro il papa. Dopo vent’anni il castello tornò al cardinale Giovan Battista Savelli, famiglia di cui mantenne il nome con cui è conosciuto oggi. Nel 1625 papa Urbano VIII eresse a ducato la terra di Poggio Nativo, e nel 1633 il castello fu venduto a Marcantonio Borghese.
Rivodutri
La porta alchemica che si trova a Rivodutri in via Umberto I è testimonianza importante del preesistente palazzo barocco di cui era l’accesso principale. Viene detto anche “portone di Nicolò”, si tratta di un arco del Seicento realizzato in pietra calcarea. Notevoli sono le decorazioni scultoree a tema esoterico e cabalistico. Oggi il palazzo non esiste più e la porta affaccia su un giardino. Il palazzo barocco appartenne alla famiglia dei Camiciotti, amministratori di beni pubblici ed ecclesiastici.
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Sede legale: Via Manzoni 10, 02100 Rieti
c.o. V^comunità montana
Codice fiscale: 01235650577